domenica 30 settembre 2012

Recensione de L'Arte Perduta di Mantenere I Segreti - di Eva Rice


Titolo: L'arte perduta di mantenere i segreti
Autrice: Eva Rice
Editore: Polillo
Pag. 381
Prezzo: 19.50 Euro (è possibile trovarlo a un prezzo super scontato)



Descrizione: Ambientata negli anni Cinquanta in un'Inghilterra che si sta faticosamente riprendendo dai disastri della Seconda Guerra Mondiale e si avvia verso la rivoluzione culturale che segnerà il decennio successivo, questa è l'indimenticabile storia di Penelope Wallace, ingenua diciottenne avida di vita e d'amore, ma confinata in un'antica dimora di campagna che sta cadendo in rovina e inghiottendo le già magre finanze di famiglia. Con lei abitano Talitha, la madre bellissima e petulante che ha perso il marito al fronte e serve in tavola anatra ogni volta che è in vena di lamentele, e Inigo, il fratellino ribelle e fanatico di Elvis Presley. L'incontro casuale di Penelope con la coetanea Charlotte, spirito libero ed eccentrico, e con il suo misterioso cugino Harry, le spalanca le porte dell'ambiente mondano di Londra con i suoi grandi party, i tè alla moda, i rampolli di buona famiglia, le gelosie, i pettegolezzi, le passioni tumultuose. Quando Harry le chiede di accompagnarlo a una festa per far ingelosire l'ex fidanzata che gli ha spezzato il cuore, lei, pur con riluttanza, accetta. È l'inizio di una stagione memorabile scandita dal ritmo indiavolato del rock 'n' roll. Penelope scopre l'amore, cresce e cambia, un cambiamento che riecheggia la grande trasformazione in atto nella società che la circonda.

L'autrice: Figlia del celebre paroliere inglese Tim Rice, Eva ha esordito nella narrativa a soli 24 anni con Standing Room Only (2000), a cui è seguito Butterfly Sting (2002). Con il terzo romanzo, L’arte perduta di mantenere i segreti, ha raggiunto il successo e la notorietà internazionale. Musicista ed ex cantante del gruppo “The Replicant Saints”, vive a Londra con il suo compagno, la figlioletta, un cane e alcuni canarini e sogna di trasferirsi un giorno in Cornovaglia. Il suo nuovo romanzo è di prossima pubblicazione in Inghilterra.

Recensione:
Nella Londra degli anni ’50, dove Elvis Presley è ancora un cantante semi-sconosciuto, Penelope Wallace, una ragazza inglese di diciotto anni, appartiene a una famiglia apparentemente più che benestante, sebbene suo padre sia morto in guerra da giovane e sua madre 35enne non perda occasione per rimarcare ogni volta lo stato di decadimento monetario che affligge Magna, la loro casa-villa enorme. Nonostante questo la sig.ra Wallace compra a sua figlia abiti di Dior per il party, spende e spande a dismisura. Un giorno Penelope fa un incontro insolito con Charlotte, una ragazza particolarmente espansiva che la invita a dividere il taxi con lei e a sorbirsi un pomeriggio da sua zia Clare. Lì Penelope conosce Harry, un ragazzo poco più grande di lei, con una passione per i trucchi magici. Il giovane è innamorato perso di una certa Marina, la quale l’ha lasciato perché non aveva abbastanza soldi e ha deciso di sposare un riccone, George, a breve. Il piano diabolico del mago consiste nell’andare alla sua festa di fidanzamento accompagnato da Penelope, che tutto sommato è una bella ragazza, alta e bionda e potrebbe quasi sicuramente far ingelosire Marina.

L’inizio di questo libro non è stato malvagio e nel complesso è piacevole, sebbene sia ricco di troppi particolari e dettagli che non aggiungono motivazioni alle azioni dei personaggi. Charlotte ha un carattere interessante e anche Harry, sebbene avrei gradito una maggiore descrizione psicologica… anche la stessa protagonista non viene approfondita abbastanza e a un certo punto pare che non sappia distinguere una cotta per un uomo da un’infatuazione per il suo cantante preferito a un presunto amore per lo stesso Harry. Per carità, a chi non è mai capitato a quell’età di fare confusione nei sentimenti, tuttavia non arrivare a comprendere l'interesse per una persona che si ha sotto il naso, ma soprattutto non provare quella morsa allo stomaco quando riesce a riconquistare la sua ex… Non so, mi è sembrato un finale molto approssimativo e abbastanza scontato, ma aldilà dello scontato sarebbe stato molto più carino descriverlo nei dialoghi e nelle azioni e invece il tutto viene liquidato in poche pagine, che sono quasi 400… Poteva spenderne altre 20 per un finale più dignitoso, no? Lo stile del romanzo è elegante, pulito, raffinato e se la storia fosse stata più asciugata per certi versi e approfondita nella parte finale, secondo me avrebbe reso più giustizia all’autrice, magari approfondendo le relazioni tra i personaggi. Ovviamente questo è soltanto il mio parere, l’autrice ha scritto nel complesso un romanzo piacevole, sebbene la sua profondità venga spesso oscurata da una superficialità dei pensieri e delle azioni di molti personaggi, che sembrano pensare solo a sistemarsi, a ubriacarsi e a puntare uomini belli, ma soprattutto con i soldi (questa è senz’altro una critica che l’autrice intende fare alla società, il punto è che anche i protagonisti sono immersi in questo mondo). No, ritengo  che non sia stata resa giustizia a Harry e nemmeno a Charlotte, personaggi molto brillanti e simpatici, le cui vicende ho ammirato e letto con piacere. 


Voto 3/5

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